Tisana alla canapa: il segreto è nella preparazione

Tra i molteplici utilizzi delle infiorescenze di canapa non passano inosservate le tisane alla canapa che stanno prendendo sempre più piede tra gli amanti dei rimedi naturali; le infiorescenze di canapa, infatti, possono essere utilizzate nella preparazione di bevande piacevoli e con numerosi benefici per il corpo. 

Proprio come la camomilla, infatti, la tisana alla cannabis viene utilizzata per conciliare il sonno, ha un effetto calmante e un aroma piacevole. Grazie a delle sostanze chiamate terpeni contenute all’interno dell’infuso di cannabis è possibile rilassare i muscoli, distendere le tensioni della giornata e amplificare l’azione del CBD creando l’effetto entourage.

Perché la tisana alla canapa fa bene alla salute?

Prima di analizzare i metodi più funzionali per preparare una corretta tisana alla canapa vogliamo soffermarci sui benefici che comporta bere un infuso dell’infiorescenza di canapa. Le tisane sono una somministrazione efficace fin dall’antichità; infatti immergere erbe e sostanze vegetali in acqua bollente permetterà di estrarre i principi attivi delle stesse.

Nello specifico, la tisana alla cannabis contiene un elevato numero di vitamine, antiossidanti e minerali che alleviano alcune condizioni negative come stress, insonnia, dolore cronico e nausea.

Introducendo la cannabis attraverso l’infuso si potranno sentire i benefici già mezz’ora dopo la consumazione poiché i principi attivi vengono assorbiti direttamente dal fegato e dell'apparato digerente.

Altri benefici noti della tisana alla cannabis sono: 

  • broncodilatazione: per questo motivo viene spesso utilizzata da chi soffre di malattie respiratorie;
  • proprietà neuroprotettive: perciò vengono utilizzate da chi soffre di ansia e depressione;
  • miglioramenti sull’apparato circolatorio e della pressione sanguigna;
  • attenua la sensazione di nausea;
  • allevia i problemi intestinali ed i sintomi di malattie intestinali come il Morbo di Crohn.

Come fare una tisana alla canapa

Fare una tisana alla canapa non è semplice come può sembrare; infatti è necessario seguire una serie di accortezze al fine di preservare le caratteristiche dell’infiorescenza e consentire la giusta decarbossilazione ed estrazione dei principi attivi, quindi del CBD e del THC.

Come ben sai, infatti, la canapa light in vendita, ha un’alta concentrazione di CBD ma non è del tutto priva di THC, in quanto la legge italiana permette la vendita di canapa light con una percentuale di THC inferiore allo 0,5%; attraverso l’infusione o il decotto di canapa, entrambi i principi attivi verranno rilasciati nella tua bevanda. 

Nel caso della cannabis terapeutica, esistono diversi modi per assumerla, una tra cui è appunto l’infuso; il metodo che ti proporremo per preparare la tisana cannabis ti permetterà di preservare tutte le peculiarità e le caratteristiche dell’infiorescenza che deciderai di utilizzare e di ottimizzare a pieno i benefici dell’infuso.

Importante però sapere che la tisana alla cannabis terapeutica è una delle vie di somministrazione meno efficaci rispetto alla somministrazione tradizionale (fumata); inoltre la validità del preparato è ulteriormente ridotta se si segue il metodo descritto dal Decreto 9/11/15 che rivela essere una pessima via di somministrazione. L’estrazione, se si segue il metodo indicato, risulta essere scarso e meno valido rivelandosi così una somministrazione “più leggera”.  Ecco quindi alcune soluzioni utili per rendere la propria tisana alla cannabis più efficiente, sia che si tratti di quella terapeutica che di altre tipologie.

In prima battuta è fondamentale sapere che la tisana alla canapa si prepara attraverso il decotto e non l’infusione; la differenza sostanziale tra queste due modalità è che la canapa deve essere immersa nell’acqua fredda e poi portata a bollore; l’errore più comune infatti è quello di immergere la canapa nell’acqua già bollente.

La metodica descritta dal Ministero della Salute nel Decreto 9/11/15  per la preparazione della tisana alla cannabis prevede un rapporto di acqua e cannabis 1000:1 inserendo l’erba nell’acqua fredda fino a raggiungere l’ebollizione e mantenere a bollore per 15 minuti con un coperchio; ma perché questo procedimento risulta essere meno efficace di altri?  I motivi sono diversi, vediamoli:

  • la prima cosa da sapere è che i principi attivi della cannabis sono lipofili (sostanze che si sciolgono facilmente negli oli e nei grassi) e l’acqua è un solvente idrofilo, per questo motivo risulta essere una sostanza non adatta a solubilizzare i cannabinoidi.
  • il secondo errore sono i tempi di bollitura indicati; 30 minuti non è un tempo sufficiente per permettere ai cannabinoidi di bacarbossilizzarsi;
  • infine, ma non meno importante, le quantità di acqua indicate dal metodo del decreto, risultano essere insufficienti; nonostante venga indicato di mantenere un coperchio, dopo 30 minuti di ebollizione rimarrà pochissima acqua.

Il Dottor Marco Ternelli, un farmacista appassionato di galenica specializzato in preparazioni galeniche a base di cannabinoidi e cannabis medica ha divulgato una ricetta ottimizzata della tisana alla cannabis che consiste in:

  • utilizzare sempre lo stesso pentolino per la preparazione;
  • 250 ml di acqua fredda per 200 mg di cannabis ( o quantità inferiore) / 500 ml di acqua fredda per dosi da 200 mg a 400 mg/ 750 ml per dosi da 400 mg a 600 mg/ e così via seguendo questo rapporto
  • sminuzzare attraverso una lama o un grinder per aumentare la superficie di esposizione e inserirla nel pentolino con l’acqua
  • arrivare ad ebollizione, coprire con il coperchio e far bollire altri 20 minuti;
  • dopo 20 minuti abbassare la fiamma e aggiungere 15 grammi di latte intero per ogni 100 mg di cannabis
  • mantenere una bassa ebollizione per altri 15 minuti infine spegnere il fuoco e lasciar raffreddare il decotto;
  • non filtrare il liquido ma ingerire la cannabis insieme alla tisana

(è possibile aggiungere dei dolcificanti)

Sulla base degli errori prima analizzati si è inserita una materia grassa, il latte (ma anche burro o olio) per ottimizzare la fase di soluzione, si sono aumentati i tempi di ebollizione e la quantità d’acqua.

La ricetta sopra è stata studiata per la somministrazione della cannabis medica; ciò non esclude che possa essere utilizzata anche per la canapa light; a tal proposito esistono altre possibili preparazioni della tisana alla canapa, tra cui quella che prevede l’utilizzo del burro, seguendo questa procedura:

  • schiacciare e tritare l’infiorescenza e poi impastarla con il burro;
  • riporre l’impasto in una bustina di carta da tè o nel filtro da tè a pallina
  • immergere il preparato in acqua calda e lasciare in infusione per 30 minuti a bassa ebollizione;
  • spegnere il fuoco e lasciare qualche altro minuto infusione;
  • dolcificare a piacimento e lasciare raffreddare qualche minuto prima di consumare l’infusione.

Tisane alla canapa Pompadur

“Ho visto le tisane alla cannabis al supermercato”. Non è propriamente così. Molti marchi noti, tra cui la Pompadur, hanno seguito l’onda della curiosità delle persone sulla cannabis e oggi, nei reparti tisane e infusi dei supermercati spunta la voce “canapa”. In realtà questi infusi sono realizzati con olio di semi di canapa in granuli (assolutamente privo di THC). Tra i diversi “gusti” troviamo la tisana buonanotte canapa e passiflora o la tisana alla canapa con cacao e arancia; queste tisane hanno una bassissima percentuale (2%) di olio di semi di canapa e ha l’esclusiva funzione di favorire il rilassamento.